Ci sono principalmente due tipi di guidatori: quelli che si avvicinano alla guida per necessità e quelli che lo fanno per passione. Poi c’è una terza categoria ibrida, ovvero quelli che lo fanno per passione e per necessità. Sicuramente ci sono alcune cose che si devono sapere o meglio che si imparano durante corsi specifici, come ad esempio quelli di guida sicura oppure quelli più evoluti di guida sportiva. Diversi anni fa, quando mi hanno insegnato a guidare, mi hanno anche cambiato il modo di intendere la guida e soprattutto di intendere l’utilizzo dei quattro comandi fondamentali – tre se parliamo di cambi automatici – che sono lo sterzo, la frizione, il freno e l’acceleratore.
Per entrare nel pratico, ho preso una bottiglia d’acqua riempita a metà e che rappresenta un’automobile. L’acqua rappresenta qualcosa di impalpabile ossia il peso e la massa del veicolo. Nel momento in cui vado a frenare, l’auto si carica sul davanti scaricando il posteriore. Al contrario, quando vado ad accelerare, il peso dell’auto si sposta indietro quindi scaricando la parte davanti e caricando il posteriore. Capire questo concetto è la chiave di volta per cercare di guidare meglio e soprattutto per guidare in maniera più sicura e anche più economica.
Ora il gioco sta proprio nel mantenere il più possibile bilanciato il peso tra anteriore e posteriore, mantenendo quindi l’automobile molto più neutra e di conseguenza avendo delle reazioni più facili da controllare. Io non sono né un pilota professionista né un istruttore però ho fatto diversi corsi di guida sportiva e sicura e dopo tantissimi chilometri fatti al volante, sono riuscito a portare quel piccolo concetto che mi è stato insegnato nel corso anche nella mia guida.
Tre fasi per una guida migliore
Le tre fasi che andiamo a vedere per poter applicare questo concetto si possono applicare sia nella guida ad alta velocità – quindi ad esempio in autostrada – sia su strade molto tortuose – ad esempio in montagna.
1. Interpretazione della curvaLa prima fase è l’interpretazione della curva: se sto per affrontare una curva di medio, lungo o corto raggio vado a rallentare utilizzando il freno oppure rilasciando l’acceleratore. In entrambi i casi vado a spostare il peso dal posteriore all’anteriore oppure dal suo centro all’anteriore, nel caso in cui stia procedendo ad una velocità costante. Questo porta a massimizzare il grip ossia la tenuta delle gomme anteriori perché la gomma si schiaccia a terra e la sua impronta aumenta quindi riesco ad avere il massimo della tenuta possibile offerta dalla gomma.
2. La percorrenzaLa seconda fase della guida è la percorrenza. Impostata la curva quindi mantenendo lo stesso angolo volante, posso utilizzare l’acceleratore oppure frenare l’automobile per poter bilanciare il peso nel modo migliore. In questo modo riesco ad avere un’automobile che è neutra al suo centro e perciò riesco a massimizzare il grip di tutte e quattro le gomme.
L’importante è evitare dei bruschi interventi sia sullo sterzo che sul freno quindi non bisogna esagerare con i comandi: se vedete che state andando troppo lunghi nella curva, evitate di dare delle forti sterzate oppure di frenare a metà curva perché molto spesso non è necessario. È sufficiente rilasciare il pedale dell’acceleratore e in questo modo lasciare che la massa del veicolo faccia il lavoro al posto vostro.
3. L’uscita dalla curvaLa terza fase è l’uscita dalla curva: questo è importante soprattutto nel momento in cui dovete affrontare una strada particolarmente tortuosa. Qui l’utilizzo dello sterzo e dell’acceleratore deve essere progressivo: questo significa che più il volante è girato e meno devo andare a premere forte sul pedale del gas perché non si ha una buona efficacia da parte della gomma ma soprattutto divento anche brusco nei movimenti.
Tutti questi concetti espressi a livello teorico sono un conto ma poi portati sulla strada è un’altra cosa. Vi consiglio caldamente di fare un corso di guida sportiva oppure un corso di guida sicura perché pian piano riuscirete a prendere confidenza con questi concetti e a migliorare le vostre prestazioni.